Benvenuti nel mio sito

Sono Giovanni Villarà, Maestro d'Arte, pittore non figurativo, ideale continuatore delle esperienze e delle Avanguardie pittoriche della prima metà del '900 dove artisti quali  Léger, Delaunay, Mondrian, Kandinskij, Malevich ecc.(in Italia Radice, Magnelli...), partendo da esperienze figurative ma elaborando le scoperte e l'evoluzione pittorica iniziata da Cezanne e proseguita dai Cubisti, riuscirono a "liberare" l'Arte Pittorica dalla figura e dall'obbligo della rappresentazione, innalzandola a "realtà in sé" e proiettandola alla ricerca di esperienze visive totalmente libere e prive dei confini imposti dai riferimenti visibili. 

Dopo di allora, negli ultimi decenni del secolo scorso (e nel primo di quello in corso), l'Arte pittorica (che qualcuno ha pure voluto dichiar morta e seppellita..) ha subito, a mio giudizio, un moto di riflusso che l'ha riportata, da un lato alla rappresentazione, dall'altro ad una concettualità parossistica sempre più lontana dall'essenza stessa di "arte".
All'interno della stessa area non-figurativa, esiste poi, da qualche decennio, la perniciosa tendenza a fare dell'opera pittorica una sorta di "elemento d'arredo"...svuotandola così da ogni autonomia e da ogni spessore culturale. Ciò porta a curarne nel minimo dettaglio la "forma", strizzando l'occhio al facile effetto  e alla visione d'impatto ma dimenticando completamente i valori portanti della composizione e della "unicità" di ogni lavoro che, ben lungi dall'esser scevro da condizionamenti di matrice stlistica, finisce per "dover" sempre e comunque (per ragioni di visibilità commerciale) assomigliare alla produzione precedente...

Credo che "arte" sia, più d'ogni altra cosa, manifestazione del sé in rapporto alla realtà; credo anche che la realtà sia cosa ben più complessa che non il mero visibile..., che abbracci l'infinitamente piccolo e l'infinitamente grande, scandagliando l'inconoscibile complessità del nostro inconscio e quella, non meno problematica, delle dinamiche fuori di noi; e poi c'è la realtà "possibile": quella che scorre accanto a noi ma su piani diversi ed ipotetici...  

 

Perché acquistare un quadro

Ai nostri giorni siamo tutti bombardati da stimoli visivi di ogni tipo, fattura, significato, durata. 

Le immagini son padrone assolute delle nostre esistenze e  penetrano nel nostro cervello anche e soprattutto quando non ne siamo consapevoli.
L'artista che opera nel campo dell'immagine è qualcuno che ha dedicato i propri studi, il proprio tempo, le proprie energie e la passione allo studio e alla produzione di immagini che superino l'effetto immediato, la finalità commerciale, la trappola ideologica, la caducità "modaiola" per approdare ad opere che abbiano il respiro del tempo, la profondità dell'introspezione, l'acutezza dell'osservazione della realtà, l'aspirazione a costruire un'armonia superiore oltre il visibile quotidiano.
Chi si pone dinanzi ad un'opera d'arte pittorica con lo spirito di guardare l'ennesimo stimolo visivo, non può fruire di quell'opera e farebbe meglio a tirar dritto per la sua strada di superficiale e distratta percezione degli stimoli esterni... 
Chi, al contrario, cerca in un quadro un dialogo, fatto di domande e di risposte, di sorprese continue e di rassicurazioni certe, di perizia tecnica e di imprevedibilità artistica, di compagnia quieta unita a presenza stimolante... chi cerca tutto ciò è pronto all'acquisto di un bene durevole nel tempo e arricchente per lo spirito: un quadro.
  

Notizie

AGGIORNAMENTO: NASCITA DELLA "PITTURA PARLANTE"

20.03.2020 11:25
Vi faccio partecipi di un'ulteriore e profonda evoluzione sopravvenuta nella concezione  e nell'esecuzione delle mie opere: dopo il biennio di "svolta" informale, iniziato all'incirca nel 2016 e al quale era succeduto un ritorno alla "costruzione" progettuale e al "rigore" formale, nella...

Pensieri in libertà...

08.08.2012 15:04
  

Legenda

28.07.2012 17:42
Le immagini presenti nella galleria comprendono sia particolari dei quadri che opere complete, sono presenti sul catalogo che è possibile richiedere scrivendo all'indirizzo giovannivillara@tiscali.it N B alcune delle opere visibili in galleria non sono più nella disponibilità...

NUOVA  EVOLUZIONE

 

                                                            A differenza di coloro che interpretano il mestiere di pittore d'arte come opportuntà di guadagno attraverso l'adesione ai consueti "abboccmenti" traffichini e l'adeguarsi alla moda del momento e al "vento cuturale" che soffia, l'artirsta vero va dritto per la propria strada, evolvendosi  di continuo e sperimentando continuamente nuove soluzioni al "probelma espressivo"...

                                                             Per questo motivo, personalmente, continuo a "mutare" pur mantenendo gli stessi proponmenti iniziali e gli stessi strumenti di lavoro. L'ultima evoluzione del mio percorso è realtiva all'inserimento, all'interno del campo di lavoro (della tela), di elementi chiaramente figurativi (intendendo elementi che non si limitano ad alludere alla realtà vsibile ma che la riproducono (sia pur stilizzata o simbolica)... Tale scelta risponde all'esigenza di non limitare l'espressione ad elementi "astratti", nella convinzione che visibile e immaginabile son parte della stessa realtà.

                                                           Una "macchia informe" vale, compositivamente, quanto un quadrato o un parallelepipedo e questo ultimi hanno la stessa valenza di una figura umana o di un edifcio ecc. Si tratta di prendere atto che, all'interno del campo visivo su cui si opera, non esistono elementi "proibiti" ma tutto più coesistere per formare un tutt'uno armonico artisticamente e signficativo nel messaggio.

                                                               Naturalmente gli integralisti delle due "opposte fazioni" si scandalizzano di fronte ad una simile scelta ma... gli integralisti sono integralisti e il loro parere vale soltanto ad indirizzare la critica e il mercato, due elmenti che l'artsta (quell vero) tiene in conto quanto un inuit tiene in conto un frigorifero... 

Quel che l'arte pittorica non è...

 
  1 non è rappresentazione figurativa del visibile... Lo è stata un tempo e  a lungo, poi arrivò il 1860 e tutto cambiò: far finta che ciò non sia successo e cancellare con un colpo di spugna 150 anni di storia della pittura e dell'arte non è soltanto sciocco e inutile ma denota anche una forma mentis che non sa e non vuole riconoscere un percorso evolutivo.
 
   2 non è esibizione estemporanea né affermazione concettuale, poiché l'arte non può negare se stessa e ripudiare il lavoro di elaborazione estetica che è al tempo stesso mezzo e fine dell'arte stessa.
 
   3 non è oggetto d'arredo subordinato ad esigenze abitative private o pubbliche: l'artista "crea" prescindendo da ogni esigenza del mercato.
 
4 non è parte di una corrente o di una moda passeggera né è condizionabile in alcun modo dal gusto del pubblico.                                   
 
         5 non è sfoggio di tecnica fine a se stesso: l'artista non è "una foca che si esibisce in esercizi di giocoleria circensi in cambio dell'acciuga". ..        La tecnica è soltanto un mezzo per esprimere compiutamente un'idea estetica. 
 
6 non è un businnes finalizzato a realizzare guadagni e l'artista non è il promoter di se stesso.